sabato 20 aprile 2019

domenica 9 dicembre 2018

LETTERA


                      Missionari e Missionarie della Consolata

                           
Carissimi Missionari e Missionarie,  con gioia vogliamo comunicarvi che nell’ultimo incontro delle Direzioni generali IMC e MC, svoltosi il 5 novembre scorso, abbiamo unanimemente deciso di proporre ai due Istituti la Beata Leonella Sgorbati MC, martire, come protettrice per l’anno 2019. 
Suor Leonella, Rosa Sgorbati, nacque il 9 dicembre 1940 a Rezzanello di Gazzola (Piacenza), ultima di tre figli. Già in collegio, dalle Suore del Preziosissimo Sangue di Monza, visse un’esperienza particolare che affidò al suo Diario e che la segnò per tutta la vita: «[…] mi sono sentita abitata in quel lontano giorno - aprile 1952 - e tu mi hai tenuta in te, mio Signore. Mai più sola … abitata …». Disse il suo sì al Signore e il 5 maggio 1963 fece il suo ingresso nell’Istituto delle Suore Missionarie della Consolata. Venne martirizzata a Mogadiscio, Somalia, il 17 settembre 2006. 
Molto si è scritto e detto sulla Beata Leonella in occasione della sua beatificazione, avvenuta il 26 maggio 2018 a Piacenza.  In questa nostra comunicazione, vorremmo offrire alcune riflessioni sul mistero dell’Ora vissuto da Leonella. Avvertiamo infatti che la nostra Beata può illuminare efficacemente, dalla sua esperienza di vita consacrata missionaria consolatina, come la missione in cui Dio ci coinvolge, ci chiama a vivere in profondità come persone, come comunità e come Istituti, il Mistero Pasquale dell’Ora del Cristo, che nella sua passione, morte e resurrezione e nel dono/consegna dello Spirito compie definitivamente la Missione a Lui affidata dal Padre. 

1.   Il sì incondizionato prepara l’Ora

Il 19 novembre del 1972 Suor Leonella si consacrò in perpetuo a Dio. Condensò il suo sì irrevocabile in una frase che scrisse alla maestra di formazione, Suor Paolina Emiliani[1]: «Vorrei che attorno al Signore potessimo affermare quello che a volte cantiamo in Chiesa e che io non trovo il coraggio di dire: “Signore, con cuore semplice e gioioso ho dato tutto”. Ma io spero che un giorno il Signore, nella sua bontà, mi aiuterà a dargli tutto o se lo prenderà perché Lui sa che questo io realmente lo voglio, Lui sa»[2]. Proprio in quest’occasione la nostra Beata scrive la formula della sua consacrazione con il proprio sangue. Circa un anno dopo, esaminando la sua risposta al Signore, scrive: «Ho scritto con il mio sangue sarà, dunque solo un simbolo?... non diventerà mai realtà?»[3].

2.   La Consegna come processo che coinvolge tutta la persona

Nel suo ultimo viaggio in Terra Santa, mentre accompagnava un gruppo di Sorelle per un periodo sabbatico, a Nazareth, nella grotta dell’Annunciazione Suor Leonella si consegna totalmente a Dio: «Maria, mamma abitata... anche io mi sono sentita abitata in quel lontano giorno… possiedimi sempre più. Fammi sperimentare ancora e sempre più di essere abitata da te Gesù, Dio umilissimo che consegni te stesso al Padre e abbracci lo sconosciuto. Fa che anche io abbia il coraggio di affrontare l’ignoto[4], ma nella sicurezza delle tue braccia. Nella fede e nell’amore tuo… mi consegno qui nella casa dell’amore più grande». «Sì, ti dico il mio sì. Accoglilo, tienilo in Te… Tienimi in Te…»[5].
Suor Leonella era innamorata della sua vocazione e la viveva con gioia, sentendosi realizzata nella sua donazione al Signore. In comunità era fedele agli atti comuni ed in modo particolare dava molta importanza alla ricreazione[6].
Per gli altri usava sempre la massima misura, mentre per lei personalmente si accontentava di poche cose. Aveva una salute molto precaria e si sosteneva con le medicine per poter stare in piedi, ma mai ha tralasciato la preghiera e una lezione. «Tante volte il dolore ai piedi era molto forte e con fatica faceva la salita che dalla casa la portava a scuola, noi cercavamo di camminare al suo passo - dice Suor Marzia che ha vissuto con lei in Somalia - e per questo era molto riconoscente ed aveva sempre una battuta umoristica»7.
Era molto comprensiva verso gli studenti che non riuscivano subito a cogliere i concetti delle lezioni e li aiutava in tutti i modi, li prendeva individualmente e rispiegava la lezione finché non avessero capito il concetto.

3.   La Consegna si compie nell’Ora

Suor Leonella, in obbedienza alla richiesta della Direzione generale, si rese disponibile a portare a realizzazione il progetto della Somali Registered Community Nursing richiesto dal S.O.S. Somalia. In questa realtà, le sfide erano molteplici e la nostra Beata si era impegnata, innanzitutto, a ricercare elementi comuni per iniziare un dialogo tra cristianesimo e islam. Considerava essenziale, inoltre, dimostrare che le nozioni scientifiche non erano contro il Corano. Era molto attenta a chiarire che lei non aveva interesse a fare proselitismo. Eppure, c’era chi pensava che Suor Leonella usasse la scuola per convincere i giovani a farsi cristiani.
La sua vita, in Somalia, si consumava in pochi ambiti: il lavoro all'ospedale/scuola per infermieri S.O.S. e la vita comunitaria vissuta nel silenzio e nel servizio. Gesù Eucaristico si trovava in un mobile nascosto nell'angolo di una stanzetta. Lui era la forza per il cammino!
«Durante la guerra - racconta Suor Marzia - questo stile di vita era diventato molto più rigido a causa dei continui attacchi da parte dei fondamentalisti che si erano accaniti contro di noi e facevano una propaganda spietata contro la Chiesa che noi rappresentavamo perché non tolleravano la nostra presenza, perciò si lavorava in silenzio perché esporci era un vero rischio»[7].
Sul ciclostilato locale tante volte apparivano scritti contro il S.O.S. e contro le suore e si avvertiva la gente di guardarsi bene dalle suore perché stavano “facendo tanti cristiani”. Ma la gente non ha mai perso la fiducia nei confronti delle suore.
Suor Leonella sapeva bene che tra i suoi studenti alcuni erano fondamentalisti estremisti, perché avevano sempre da ridire e da obbiettare, questo fatto le faceva intuire il rischio suo e di tutte.
Il giorno che venne lanciata una bomba contro Suor Marzia, che per grazia di Dio venne salvata da una donna che la trattenne al momento giusto per mostrarle il suo bambino malato, Suor Leonella rimase molto scossa e disse a Suor Marzia: «chissà che un giorno non ci sia una pallottolina anche per me da parte dei miei amici fondamentalisti»[8]. 
Il 17 settembre 2006, dopo le lezioni alla scuola infermieri, Suor Leonella esce dal cancello dell’ospedale. Doveva solo attraversare la strada e poi sarebbe stata a casa. Dopo quattro o cinque passi le si presenta un tizio che aveva nascosta una pistola e ad una distanza ravvicinata colpisce Suor Leonella con una raffica di colpi. Suor Leonella istintivamente si gira indietro forse per mettersi al sicuro nell’ospedale, ma questo tizio la colpisce alla schiena varie volte. Suor Leonella si accascia e cade a terra priva di forze. La sua guardia tenta di inseguire il killer ma viene colpita mortalmente da un altro Killer che era nascosto dietro ad una macchina ferma sul ciglio della strada.
I due killer si allontanano velocemente diretti alla sede dei fondamentalisti. «Suor Leonella era in un bagno di sangue, la faccia era bianca gelata, con gli occhi chiusi, ma con una espressione distesa. Era come un agnello portato al macello e non ha opposto resistenza. In quel momento mi è venuto in mente ciò che lei mi aveva confidato un giorno: La mia vita l’ho donata al Signore e Lui può fare di me ciò che vuole, per questo non ho paura mi affido a Lui» (Testimonianza Suor Marzia). Suor Leonella fa cenno di far fatica a respirare, la tirano un po’ su ma non regge e subito si accascia. Prima di chiudere il suo ciclo terreno compie il suo ultimo atto di amore e con un fil di voce pronunzia le sue ultime parole: Perdono, Perdono, Perdono. Dopo un momento arriva il chirurgo e ne constata la morte.
L’esperienza del martirio che visse la nostra sorella, si deve leggere nel contesto della piccola comunità che in terra somala ha fatto del martirio silenzioso e quotidiano il suo stile di vita, donando goccia a goccia il proprio sangue, al fine di rendere presente l’amore di Dio in mezzo ai non cristiani, ai poveri. Lei fu scelta perché nel suo corpo rimanessero visibili i segni di quella passione che tutta la comunità ha vissuto nell’arco di quei lunghi anni d’incertezza e di violenza. Il martirio di Suor Leonella fu la risposta umilmente e fedelmente data a questa chiamata che pose il sigillo dell’amore più grande sulla sua vita.

4.   Eucarestia e Consegna

La vita di Suor Leonella, anche se nel suo percorso umano è stata segnata da momenti di fragilità, come per tutti noi, fu protesa verso Gesù con un amore in crescendo che poco a poco si è purificato fino a raggiungere le vette più alte della comunione con Lui nel mistero Eucaristico.
Essa scelse di vivere il mese allamaniano[9], nel febbraio 2006, tempo che coincideva con il periodo delle sue vacanze in Italia. Aveva desiderato tanto questo tempo di sosta prolungata ai piedi di Gesù, persona viva, reale, che amava veramente con tutta sé stessa e la grazia di Dio operò profondamente nel suo cuore.
Durante lo scorrere dei giorni Suor Leonella fu particolarmente e gradualmente attratta dal mistero eucaristico, e Gesù Eucaristia le concesse speciali grazie di intima unione, fino al punto di sentirsi una cosa sola con Lui, secondo le parole stesse di Gesù: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in Lui. Come il Padre che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me» (Gv. 6, 56-57).
Diceva Leonella: «Se il Suo corpo e il mio sono una cosa sola, se il Suo sangue e il mio sono una cosa sola, allora è possibile essere sempre in Lui dono d’amore, dono di Lui, per tutti. Sempre, in ogni momento! Allora è possibile testimoniare sempre che Lui c’è e ci ama».  Da quel momento la sua preghiera fu una continua intercessione a Maria Consolata perché l’aiutasse a essere “fedele” a questa indescrivibile grazia.
Fu proprio nel vivere da questa esperienza e in questa esperienza che Suor Leonella percepì chiaramente la chiamata di Gesù a vivere il mistero eucaristico fino alla fine, fino al dono della vita, fino allo spargimento del sangue, come Lui. 
Non sapeva come questa chiamata si sarebbe concretata; era sicura però che si trattasse del dono della sua stessa vita, in maniera radicale e in un tempo breve. E lei disse il suo Sì. Quando fu colpita a morte le sue ultime parole non potevano essere se non quelle di Gesù: «Perdono!»11.
L’ultima volta che Suor Leonella tornò in Somalia, partì dal Kenya con questa certezza: Il Signore la chiamava a dare la vita!
Gustiamo alcuni brani del Diario personale di Suor Leonella:

15.2.2005

Oggi mi sento vuota, triste, povera e depressa…. Non ho voglia… “gli fu data una tomba tra i criminali… i malfattori”: mi sento così… Ora comprendo la “reciprocità”, non avevo capito… Lui si sente così… e io non lo stavo vedendo… mi chiede di condividere con Lui questa sofferenza senza ribellarmi, il Carisma passa per questa strada… anche la mia strada deve essere come la tua… dove Tu andrai anch’io andrò, dove Tu morirai anche io morirò… e là sarò sepolta… mi dimentico. Tu in me…io in te…insieme.

16.2.2006 

In pellegrinaggio sulla tomba (sarcofago) del Beato Fondatore, Leonella annota:
Padre eccomi qui, a 80 anni della tua entrata in Paradiso! Uomo di Dio, Uomo fedele, Uomo del Dio solo. Tu non hai avuto paura di seguire il Signore sulla strada della sequela. Eccomi qui, appoggiata alla tua tomba…. Tu santo Fondatore della mia Famiglia. Qui su questa tomba di gloria io ti prego: Donami la grazia della sequela vera, della perseverante sequela; donami di donare nella verità la mia vita con Lui… ogni giorno…, momento per momento, con fedeltà, verità, in reciprocità…, totale unione. Concedimi questa grazia, compi questo miracolo. Questo il dono che ti chiedo; essere veramente tua figlia nella sequela di Cristo. Nell’unione a Gesù Eucarestia mi consacro qui nelle tue mani rinnovando i miei voti al Signore.
Quando io dico che io e Lui nell’Eucarestia “saldati” siamo una cosa sola, allora io non mi appartengo più, è una totale consegna, allora Lui può disporre di me per l’avvento del Regno.
Maria madre mia anche io mi sono consegnata, voglio essere carne, corpo Suo nell’Eucarestia con Lui… suo sangue, vita donata… Madre tenerissima, rendimi mite… Anch’io non ho bisogno di sapere cosa Lui vuole fare. Mi basta tenerlo per mano e camminare dove Lui guida….

18.2.2006

Signore Tu ti doni a me nell’Eucarestia… dono per sempre, per ogni momento… Gesù figlio… Gesù amore… Spirito Santo, maternità di Dio, pervadimi, permeami; Gesù Signore, reciprocità d’amore tu mi doni il tuo corpo, il tuo sangue…, io ti dono tutta me stessa, il mio corpo, il mio sangue, il mio essere totale. Sono tua.

21.2.2006. La Consegna: Nel Santuario della Consolata

Maria… mia tenerissima Mamma Consolata. È qui dove è incominciato tutto… è qui, guardando il tuo volto soave di Mamma tenerissima, che il Fondatore ci pensò, ci ideò. Santuario, fondazione, noi… me. Madre mia è qui davanti a te che io depongo tutto… la mia vita, la mia povertà e la piccolezza e i sogni grandi di appartenenza al tuo Figlio, mio Signore Gesù…
La reciprocità, l’unione a cui Lui chiama. L’esperienza della mia infanzia e l’esperienza della tua chiamata: «vieni, promettimi che vieni» … «ti seguirò io» … sono qui o madre… insegnami con la tua tenerezza, soavità, consolazione… mitezza! E oggi la S. Messa dice: «Se il chicco di grano non muore non porta frutto, rimane solo… ma se muore» …, se dà la vita… in reciprocità…, in unione. Gesù mio Signore, depongo sul tuo altare tutto…, fa di me e di tutto, quello che tu vedi bene, quello che tu vuoi… è tutto tuo… è tutto sull’altare … ti appartiene… .
Maria mia Madre… Quale dono mi fai oggi!!!

14.9.2006 

Ap.5,6: Agnello Immolato che è degno di ricevere la Gloria. Agnello Immolato. Il
Crocifisso/l’Eucarestia, è lì dove popoli e nazioni vengono riscattati…, lì dove c’è il riscatto per ogni persona, per tutto il creato… Lì c’è l’Agnello che si offre… oggi, in eterno. Unita a Lui anche io posso partecipare al riscatto oggi….  Mi metto nelle tue mani Gesù, amore donato immolato che porti la salvezza, la figliolanza. Figli insieme a te e a tutto il creato. Devo essere “amore”, sempre devo rimanere in Lui con amore e reciprocità.

5.   Missione come annuncio e consegna di tutta la vita

Lasciamoci ancora guidare da alcuni brani dei Diari di Suor Leonella:

27.2.2006

Il mio andare in Somalia è la risposta a una chiamata: tu, Padre, hai tanto amato la Somalia da donare il tuo Figlio…e io dico con Lui: «questo è il mio corpo, questo è il mio sangue donato per la salvezza di tutti».
Forse anche a te sarà costato di “lasciare” il Padre e partire per la Tua missione. Ma il Tuo amore per il Padre e per noi ha vinto, magari anche tu hai pianto… ma hai teso le braccia alla volontà d’amore… e la Tua missione ci ha salvato, mi ha salvata…
Tu per primo hai amato e hai, per amore, dato la vita…Il Tuo sì è nostra vita…Non c’è amore più grande… Tu sei con me…Buon pastore. La missione Somalia è ciò che Tu mi chiedi ora. Ti dono la mia vita in Tutto e per Tutto come Tu desideri…
Mi chiami ad amare Te, ad amare le sorelle, ad amare la gente, i Fratelli dell’Islam…
Possiedimi Signore e ama in me… che io sia una cosa sola in te e Tu possa donare la gioia di sentirsi amati da te.
Mi ritorna tra le mani la frase di “Più forti dell’odio”: «Il martirio non può essere visto come una impresa eroica, come un gesto di persone valorose ma come il naturale evolversi di una vita donata»[10].

14.9.2006

Rm 8,14: “Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito sono figli di Dio”. Non devo più chiedermi come evangelizzare, come annunciare – se io sono in Lui – e lo Spirito Santo mi guida, chi è nel mio cuore è anche in Lui e perciò anche in chi avvicino… persone, studenti, sorelle…
Io dico a Lui “io li amo” e Lui mi risponde: “anch’io”. Tu mi nutri con il tuo sangue di fuoco…anche loro vengono avvolti da questo sangue di fuoco…
Sto cozzando con tanti misteri (Cfr. Ef. 1,3-12): scelti in Lui prima della creazione del mondo…. Il mistero della creazione, del male, della caduta…la libertà del Figlio…la libertà dei figli…, l’amore… il rischio… l’amore più forte del male; l’Amore che vince il male e la morte!  Lui in me… io in Lui possiamo vincere il male… siamo figli in Lui per riunificare tutto in Lui, unificare tutto in Cristo, tutto viene unificato in Lui.

Conclusione 

Carissimi e carissime, la Beata Leonella ci accompagni lungo quest’anno a rivisitare la nostra vocazione missionaria come eucaristia, dono, consegna a Dio di tutta la nostra vita! Quanto è importante questo percorso in questa Ora di rivitalizzazione, ristrutturazione, rinascita, ridisegnamento dei nostri Istituti! Siamo infatti coscienti che ogni processo di rinascita e di rivitalizzazione parte dal cuore di ciascuno di noi, dalla persona del Missionario e della Missionaria che si lascia avvolgere e trasformare dalla Grazia del Carisma. Rileggendo alcuni brani dei Diari della nostra Beata non possiamo non lasciarci interrogare, affascinare, spronare dall’intensità dell’esperienza del Carisma che questa nostra sorella vive nella propria carne, nella propria vita. Il Fuoco del Carisma davvero la invade, la trasforma, la brucia, la rende lei stessa fuoco di amore e di Consolazione! 

PROPOSTE 

1.      Vi invitiamo ad organizzare, là dove sia possibile, alcuni incontri congiunti, MC-IMC-LMC, per riflettere insieme sulla testimonianza del martirio di Suor Leonella e il messaggio per noi e la nostra missione oggi.

2.      Vi invitiamo ad organizzare, là dove sia possibile, dei ritiri congiunti, MC-IMC-LMC, sulla testimonianza di Suor Leonella.

3.      Vi invitiamo a celebrare assieme la memoria liturgica della Beata, il 17 settembre, coinvolgendo la gente. 

PREGHIERA

O Dio Padre, che per mezzo del tuo Spirito operi in ogni popolo, a qualsiasi cultura o religione appartenga, guarda con amorevole compassione l’umanità spesso senza pace e fragile nel perdono.
Per intercessione della Beata Leonella Sgorbati, martire di Cristo, “fedele e gioiosa discepola del vangelo”, che ha versato il suo sangue per amore a Te e ai più bisognosi, donaci di essere testimoni credibili della Tua misericordia e concedici la grazia che ti chiediamo... . Per Gesù Cristo nostro Signore, modello e origine di ogni martirio. Amen
                          
Solennità dell’Immacolata Concezione

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   P. Stefano Camerlengo                                                                       Suor Simona Brambilla
   Superiore generale IMC                                                                      Superiora generale MC
 


[1] Suor Paolina Emiliani, Maestra di Noviziato di Suor Leonella. Con lei ha sempre mantenuto un rapporto di stima e affetto. Suor Leonella ha iniziato il Noviziato a Nepi (VT) il 21 novembre 1963.
[2] Ufficio Postulazione, Nepi (VT). Scritti personali, Corrispondenza, lettera n. 1, Copia Pubblica VI, 002232.
[3] Diario I, 1.8.73.
[4] Subito dopo il viaggio in Terra Santa Suor Leonella è partita per la Somalia.
[5] Diario I, pag. 43.
[6] Cfr. Positio, Suor Marzia Feurra, testimonianza Teste III. 7 Positio, Suor Marzia Feurra, testimonianza Teste III.
[7] Positio, Suor Marzia Feurra, testimonianza Teste III.
[8] Positio, Suor Marzia Feurra, testimonianza Teste III.
[9] Tempo forte di verifica della propria vita, mese di preghiera e riflessione sul Carisma, la Spiritualità e sui valori proposti dal Beato Giuseppe Allamano alle sue Missionarie.  11 Positio, Testimonianza Suor Chiaretta Bovio Teste XXIX.
[10] CHRISTIAN DE CHERGÉ, Più forti dell’odio, ed. Qiqajon, 2006.  
 








sabato 10 novembre 2018

Marco Placentino




Stimata Postulatrice Suor Renata,
ieri ho tenuto una conferenza sulla Beata Leonella, facendo emergere il legame tra Eucarestia e Martirio. Tutti sono rimasti colpiti dalla figura di questa preziosa testimone di Santità, unita a Cristo fino allo spargimento del sangue della riconciliazione, divenendo un'autentica Eucarestia vivente!  
Marco Placentino

Grazie a questo giovane e al suo impegno per far conoscere la nostra Beata Leonella!!!