Carissimi Missionari e Missionarie, con gioia vogliamo comunicarvi che
nell’ultimo incontro delle Direzioni generali IMC e MC, svoltosi il 5 novembre
scorso, abbiamo unanimemente deciso di proporre ai due Istituti la Beata
Leonella Sgorbati MC, martire, come protettrice per l’anno 2019.
Suor Leonella, Rosa Sgorbati, nacque il 9 dicembre 1940 a
Rezzanello di Gazzola (Piacenza), ultima di tre figli. Già in collegio, dalle
Suore del Preziosissimo Sangue di Monza, visse un’esperienza particolare che
affidò al suo Diario e che la segnò per tutta la vita: «[…] mi sono sentita
abitata in quel lontano giorno - aprile 1952 - e tu mi hai tenuta in te, mio
Signore. Mai più sola … abitata …». Disse il suo sì al Signore e il 5 maggio
1963 fece il suo ingresso nell’Istituto delle Suore Missionarie della Consolata.
Venne martirizzata a Mogadiscio, Somalia, il 17 settembre 2006.
Molto si è scritto e detto sulla Beata Leonella in
occasione della sua beatificazione, avvenuta il 26 maggio 2018 a Piacenza. In questa nostra comunicazione, vorremmo
offrire alcune riflessioni sul mistero dell’Ora vissuto da Leonella. Avvertiamo
infatti che la nostra Beata può illuminare efficacemente, dalla sua esperienza
di vita consacrata missionaria consolatina, come la missione in cui Dio ci
coinvolge, ci chiama a vivere in profondità come persone, come comunità e come
Istituti, il Mistero Pasquale dell’Ora del Cristo, che nella sua passione,
morte e resurrezione e nel dono/consegna dello Spirito compie definitivamente
la Missione a Lui affidata dal Padre.
1.
Il sì incondizionato prepara
l’Ora
Il 19 novembre del 1972 Suor Leonella si consacrò in
perpetuo a Dio. Condensò il suo sì irrevocabile in una frase che scrisse alla
maestra di formazione, Suor Paolina Emiliani
[1]: «Vorrei
che attorno al Signore potessimo affermare quello che a volte cantiamo in
Chiesa e che io non trovo il coraggio di dire: “Signore, con cuore semplice e
gioioso ho dato tutto”.
Ma io spero che
un giorno il Signore, nella sua bontà, mi aiuterà a dargli tutto o se
lo prenderà …
perché Lui sa che
questo io realmente lo voglio, Lui sa»
[2]. Proprio
in quest’occasione la nostra Beata scrive la formula della sua consacrazione
con il proprio sangue. Circa un anno dopo, esaminando la sua risposta al
Signore, scrive: «Ho scritto con il mio sangue sarà, dunque solo un simbolo?...
non diventerà mai realtà?»
[3].
2.
La Consegna come processo che coinvolge tutta la persona
Nel suo ultimo viaggio in Terra Santa, mentre accompagnava
un gruppo di Sorelle per un periodo sabbatico, a Nazareth, nella grotta
dell’Annunciazione Suor
Leonella si consegna
totalmente a Dio: «Maria, mamma
abitata...
anche io mi sono sentita
abitata in
quel lontano giorno… possiedimi sempre più. Fammi sperimentare ancora e sempre
più di essere abitata da te Gesù, Dio umilissimo che consegni te stesso al Padre
e abbracci lo sconosciuto. Fa che anche io abbia il coraggio di affrontare
l’ignoto
[4],
ma nella sicurezza delle tue braccia. Nella fede e nell’amore tuo…
mi consegno qui nella casa dell’amore
più grande». «Sì, ti dico il mio sì. Accoglilo, tienilo in Te… Tienimi in Te…»
[5].
Suor Leonella
era
innamorata della sua vocazione e la viveva con gioia, sentendosi realizzata
nella sua donazione al Signore. In comunità era fedele agli atti comuni ed in
modo particolare dava molta importanza alla ricreazione
[6].
Per gli altri usava sempre la massima misura, mentre per
lei personalmente si accontentava di poche cose. Aveva una salute molto
precaria e si sosteneva con le medicine per poter stare in piedi, ma mai ha
tralasciato la preghiera e una lezione. «Tante volte il dolore ai piedi era
molto forte e con fatica faceva la salita che dalla casa la portava a scuola,
noi cercavamo di camminare al suo passo - dice Suor Marzia che ha vissuto con
lei in Somalia - e per questo era molto riconoscente ed aveva sempre una battuta
umoristica»7.
Era molto comprensiva verso gli studenti che non riuscivano
subito a cogliere i concetti delle lezioni e li aiutava in tutti i modi, li
prendeva individualmente e rispiegava la lezione finché non avessero capito il
concetto.
3.
La Consegna si compie nell’Ora
Suor Leonella, in obbedienza
alla richiesta della Direzione generale, si rese disponibile a portare a
realizzazione il progetto della Somali
Registered Community Nursing richiesto
dal S.O.S. Somalia. In questa realtà, le sfide erano molteplici e la nostra
Beata si era impegnata, innanzitutto, a ricercare elementi comuni per iniziare
un dialogo tra cristianesimo e islam. Considerava essenziale, inoltre,
dimostrare che le nozioni scientifiche non erano contro il Corano. Era molto
attenta a chiarire che lei non aveva interesse a fare proselitismo. Eppure,
c’era chi pensava che Suor Leonella usasse la
scuola per convincere i giovani a farsi cristiani.
La sua vita, in Somalia, si consumava in pochi ambiti: il
lavoro all'ospedale/scuola per infermieri S.O.S. e la vita comunitaria vissuta nel silenzio e nel servizio. Gesù
Eucaristico si trovava in un mobile nascosto nell'angolo di una stanzetta. Lui
era la forza per il cammino!
«Durante la guerra - racconta Suor Marzia - questo stile di
vita era diventato molto più rigido a causa dei continui attacchi da parte dei
fondamentalisti che si erano accaniti contro di noi e facevano una propaganda
spietata contro la Chiesa che noi rappresentavamo perché non tolleravano la
nostra presenza, perciò si lavorava in silenzio perché esporci era un vero
rischio»
[7].
Sul ciclostilato locale tante volte apparivano scritti
contro il S.O.S. e contro le suore e si avvertiva la gente di guardarsi bene
dalle suore perché stavano “facendo tanti cristiani”. Ma la gente non ha mai
perso la fiducia nei confronti delle suore.
Suor Leonella sapeva bene che tra i suoi studenti alcuni
erano fondamentalisti estremisti, perché avevano sempre da ridire e da
obbiettare, questo fatto le faceva intuire il rischio suo e di tutte.
Il giorno che venne lanciata una bomba contro Suor Marzia,
che per grazia di Dio venne salvata da una donna che la trattenne al momento
giusto per mostrarle il suo bambino malato, Suor Leonella rimase molto scossa e
disse a Suor Marzia: «chissà che un giorno non ci sia una pallottolina anche
per me da parte dei miei amici fondamentalisti»
[8].
Il 17 settembre 2006, dopo le lezioni alla scuola
infermieri, Suor Leonella esce dal cancello dell’ospedale. Doveva solo
attraversare la strada e poi sarebbe stata a casa. Dopo quattro o cinque passi
le si presenta un tizio che aveva nascosta una pistola e ad una distanza
ravvicinata colpisce Suor Leonella con una raffica di colpi. Suor Leonella
istintivamente si gira indietro forse per mettersi al sicuro nell’ospedale, ma
questo tizio la colpisce alla schiena varie volte. Suor Leonella si accascia e
cade a terra priva di forze. La sua guardia tenta di inseguire il killer ma
viene colpita mortalmente da un altro Killer che era nascosto dietro ad una
macchina ferma sul ciglio della strada.
I due killer si allontanano velocemente diretti alla sede
dei fondamentalisti. «Suor Leonella era in un bagno di sangue, la faccia era
bianca gelata, con gli occhi chiusi, ma con una espressione distesa. Era come
un agnello portato al macello e non ha opposto resistenza. In quel momento mi è
venuto in mente ciò che lei mi aveva confidato un giorno: La mia vita l’ho
donata al Signore e Lui può fare di me ciò che vuole, per questo non ho paura
mi affido a Lui» (Testimonianza Suor Marzia). Suor Leonella fa cenno di far
fatica a respirare, la tirano un po’ su ma non regge e subito si accascia.
Prima di chiudere il suo ciclo terreno compie il suo ultimo atto di amore e con
un fil di voce pronunzia le sue ultime parole: Perdono, Perdono, Perdono. Dopo
un momento arriva il chirurgo e ne constata la morte.
L’esperienza del martirio che visse la nostra sorella, si
deve leggere nel contesto della piccola comunità che in terra somala ha fatto
del martirio silenzioso e quotidiano il suo stile di vita, donando goccia a
goccia il proprio sangue, al fine di rendere presente l’amore di Dio in mezzo
ai non cristiani, ai poveri. Lei fu scelta perché nel suo corpo rimanessero
visibili i segni di quella passione che tutta la comunità ha vissuto nell’arco
di quei lunghi anni d’incertezza e di violenza. Il martirio di Suor Leonella fu
la risposta umilmente e fedelmente data a questa chiamata che pose il sigillo
dell’amore più grande sulla sua vita.
4.
Eucarestia e Consegna
La vita di Suor Leonella, anche se nel suo percorso umano è
stata segnata da momenti di fragilità, come per tutti noi, fu protesa verso
Gesù con un amore in crescendo che poco a poco si è purificato fino a
raggiungere le vette più alte della comunione con Lui nel mistero Eucaristico.
Essa scelse di vivere il
mese allamaniano[9],
nel febbraio 2006, tempo che coincideva con il periodo delle sue vacanze in
Italia. Aveva desiderato tanto questo tempo di sosta prolungata ai piedi di
Gesù, persona viva, reale, che amava veramente con tutta sé stessa e la grazia
di Dio operò profondamente nel suo cuore.
Durante lo scorrere dei giorni Suor Leonella fu
particolarmente e gradualmente attratta dal mistero eucaristico, e Gesù
Eucaristia le concesse speciali grazie di intima unione, fino al punto di
sentirsi una cosa sola con Lui, secondo le parole stesse di Gesù: «Chi mangia
la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in Lui. Come il Padre che
ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia
me vivrà per me» (Gv. 6, 56-57).
Diceva Leonella: «Se il Suo corpo e il mio sono una cosa
sola, se il Suo sangue e il mio sono una cosa sola, allora è possibile essere
sempre in Lui dono d’amore, dono di Lui, per tutti. Sempre, in ogni momento! Allora
è possibile testimoniare sempre che Lui c’è e ci ama». Da quel momento la sua
preghiera fu una continua intercessione a Maria Consolata perché l’aiutasse a
essere “fedele” a questa indescrivibile grazia.
Fu proprio nel vivere da questa esperienza e in questa
esperienza che Suor Leonella percepì chiaramente la chiamata di Gesù a vivere
il mistero eucaristico fino alla fine, fino al dono della vita, fino allo
spargimento del sangue, come Lui.
Non sapeva come questa chiamata si sarebbe concretata; era
sicura però che si trattasse del dono della sua stessa vita, in maniera
radicale e in un tempo breve. E lei disse il suo Sì. Quando fu colpita a morte
le sue ultime parole non potevano essere se non quelle di Gesù: «Perdono!»11.
L’ultima volta che Suor Leonella tornò in Somalia, partì
dal Kenya con questa certezza: Il Signore la chiamava a dare la vita!
Gustiamo alcuni brani del Diario personale di Suor
Leonella:
15.2.2005
Oggi mi sento vuota, triste, povera e depressa…. Non ho
voglia… “gli fu data una tomba tra i criminali… i malfattori”: mi sento così…
Ora comprendo la “reciprocità”, non avevo capito… Lui si
sente così… e io non lo stavo vedendo… mi chiede di condividere con Lui questa
sofferenza senza ribellarmi, il Carisma passa per questa strada… anche la mia
strada deve essere come la tua… dove Tu
andrai anch’io andrò, dove Tu morirai anche io morirò… e là sarò sepolta…
mi dimentico. Tu in me…io in te…insieme.
16.2.2006
In pellegrinaggio sulla tomba (sarcofago) del Beato
Fondatore, Leonella annota:
Padre eccomi qui, a 80 anni della tua entrata in Paradiso!
Uomo di Dio, Uomo fedele, Uomo del Dio solo. Tu
non hai avuto paura di seguire il Signore sulla strada della sequela. Eccomi
qui, appoggiata alla tua tomba…. Tu santo Fondatore della mia Famiglia. Qui su
questa tomba di gloria io ti prego: Donami la grazia della sequela vera, della perseverante
sequela; donami di donare nella verità la mia vita con Lui… ogni giorno…,
momento per momento, con fedeltà, verità, in reciprocità…, totale unione. Concedimi questa grazia, compi questo
miracolo. Questo il dono che ti chiedo; essere veramente tua figlia nella sequela di Cristo. Nell’unione a Gesù Eucarestia
mi consacro qui nelle tue mani rinnovando i miei voti al Signore.
Quando io dico che io e Lui nell’Eucarestia “saldati” siamo
una cosa sola, allora io non mi appartengo più, è una totale consegna, allora Lui può disporre di me per l’avvento
del Regno.
Maria madre mia anche io mi sono consegnata, voglio essere
carne, corpo Suo nell’Eucarestia con Lui… suo sangue, vita donata… Madre
tenerissima, rendimi mite… Anch’io non ho bisogno di sapere cosa Lui vuole fare.
Mi basta tenerlo per mano e camminare dove Lui guida….
18.2.2006
Signore Tu ti doni a me nell’Eucarestia… dono per sempre,
per ogni momento… Gesù figlio… Gesù amore… Spirito Santo, maternità di Dio,
pervadimi, permeami; Gesù Signore, reciprocità d’amore tu mi doni il tuo corpo,
il tuo sangue…, io ti dono tutta me stessa, il mio corpo, il mio sangue, il mio
essere totale. Sono tua.
21.2.2006. La Consegna: Nel Santuario della Consolata
Maria… mia tenerissima Mamma Consolata. È qui dove è
incominciato tutto… è qui, guardando il tuo volto soave di Mamma tenerissima,
che il Fondatore ci pensò, ci ideò. Santuario, fondazione, noi… me. Madre mia è
qui davanti a te che io depongo tutto… la mia vita, la mia povertà e la
piccolezza e i sogni grandi di appartenenza al tuo Figlio, mio Signore Gesù…
La reciprocità, l’unione a cui Lui chiama. L’esperienza
della mia infanzia e l’esperienza della tua chiamata: «vieni, promettimi che
vieni» … «ti seguirò io» … sono qui o madre… insegnami con la tua tenerezza,
soavità, consolazione… mitezza! E oggi la S. Messa dice: «Se il chicco di grano
non muore non porta frutto, rimane solo… ma se muore» …, se dà la vita… in
reciprocità…, in unione. Gesù mio Signore, depongo
sul tuo altare tutto…, fa di me e di tutto, quello che tu vedi bene, quello che tu vuoi… è tutto tuo… è tutto
sull’altare … ti appartiene… .
Maria mia Madre… Quale dono mi fai oggi!!!
14.9.2006
Ap.5,6: Agnello Immolato che è degno di ricevere la Gloria.
Agnello Immolato. Il
Crocifisso/l’Eucarestia, è lì dove popoli e nazioni vengono
riscattati…, lì dove c’è il riscatto per ogni persona, per tutto il creato… Lì
c’è l’Agnello che si offre… oggi, in eterno. Unita a Lui anche io posso
partecipare al riscatto oggi…. Mi metto
nelle tue mani Gesù, amore donato immolato che porti la salvezza, la
figliolanza. Figli insieme a te e a tutto il creato. Devo essere “amore”,
sempre devo rimanere in Lui con amore e reciprocità.
5.
Missione come annuncio e
consegna di tutta la vita
Lasciamoci ancora guidare da alcuni brani dei Diari di Suor
Leonella:
27.2.2006
Il mio andare in Somalia è la risposta a una chiamata: tu,
Padre, hai tanto amato la Somalia da donare il tuo Figlio…e io dico con Lui:
«questo è il mio corpo, questo è il mio sangue donato per la salvezza di
tutti».
Forse anche a te sarà costato di
“lasciare” il Padre e partire per la Tua missione. Ma il Tuo amore per il Padre
e per noi ha vinto, magari anche tu hai pianto… ma hai teso le braccia alla
volontà d’amore… e la Tua missione ci ha salvato, mi ha salvata…
Tu per primo hai amato e hai, per
amore, dato la vita…Il Tuo sì è nostra vita…Non c’è amore più grande… Tu sei
con me…Buon pastore. La missione Somalia è ciò che Tu mi chiedi ora. Ti dono la
mia vita in Tutto e per Tutto come Tu desideri…
Mi chiami ad amare Te, ad amare le sorelle, ad amare la
gente, i Fratelli dell’Islam…
Possiedimi Signore e ama in me… che
io sia una cosa sola in te e Tu possa donare la gioia di sentirsi amati da te.
Mi ritorna tra le mani la frase di “Più forti dell’odio”:
«Il martirio non può essere visto come una impresa eroica, come un gesto di
persone valorose ma come il naturale evolversi di una vita donata»
[10].
14.9.2006
Rm 8,14: “Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito sono
figli di Dio”. Non devo più chiedermi come evangelizzare, come annunciare – se
io sono in Lui – e lo Spirito Santo mi guida, chi è nel mio cuore è anche in
Lui e perciò anche in chi avvicino… persone, studenti, sorelle…
Io dico a Lui “io li amo” e Lui mi risponde: “anch’io”. Tu
mi nutri con il tuo sangue di fuoco…anche loro vengono avvolti da questo sangue
di fuoco…
Sto cozzando con tanti misteri (Cfr. Ef. 1,3-12): scelti in
Lui prima della creazione del mondo…. Il mistero della creazione, del male,
della caduta…la libertà del Figlio…la libertà dei figli…, l’amore… il rischio…
l’amore più forte del male; l’Amore che vince il male e la morte! Lui in me… io in Lui possiamo vincere il
male… siamo figli in Lui per riunificare tutto in Lui, unificare tutto in
Cristo, tutto viene unificato in Lui.
Conclusione
Carissimi e carissime, la Beata Leonella ci accompagni
lungo quest’anno a rivisitare la nostra vocazione missionaria come eucaristia,
dono, consegna a Dio di tutta la nostra vita! Quanto è importante questo
percorso in questa Ora di rivitalizzazione, ristrutturazione, rinascita,
ridisegnamento dei nostri Istituti! Siamo infatti coscienti che ogni processo
di rinascita e di rivitalizzazione parte dal cuore di ciascuno di noi, dalla
persona del Missionario e della Missionaria che si lascia avvolgere e trasformare
dalla Grazia del Carisma. Rileggendo alcuni brani dei Diari della nostra Beata
non possiamo non lasciarci interrogare, affascinare, spronare dall’intensità
dell’esperienza del Carisma che questa nostra sorella vive nella propria carne,
nella propria vita. Il Fuoco del Carisma davvero la invade, la trasforma, la
brucia, la rende lei stessa fuoco di amore e di Consolazione!
PROPOSTE
1. Vi invitiamo ad organizzare, là dove sia possibile, alcuni
incontri congiunti, MC-IMC-LMC, per riflettere insieme sulla testimonianza del
martirio di Suor Leonella e il messaggio per noi e la nostra missione oggi.
2. Vi invitiamo ad organizzare, là dove sia possibile, dei ritiri
congiunti, MC-IMC-LMC, sulla testimonianza di Suor Leonella.
3. Vi invitiamo a celebrare assieme la memoria liturgica della
Beata, il 17 settembre, coinvolgendo la gente.
PREGHIERA
O Dio Padre, che per mezzo del tuo Spirito operi in ogni popolo, a
qualsiasi cultura o religione appartenga, guarda con amorevole compassione
l’umanità spesso senza pace e fragile nel perdono.
Per intercessione della Beata Leonella Sgorbati, martire di Cristo,
“fedele e gioiosa discepola del vangelo”, che ha versato il suo sangue per
amore a Te e ai più bisognosi, donaci di essere testimoni credibili della Tua misericordia
e concedici la grazia che ti chiediamo... . Per Gesù Cristo nostro Signore,
modello e origine di ogni martirio. Amen
Solennità dell’Immacolata Concezione
______________________ ________________________
P.
Stefano Camerlengo Suor Simona Brambilla
Superiore generale IMC Superiora generale MC
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