Beatificazione di
suor leonella sgorbati
Il 31 gennaio 2018 M. Simona e
P. Stefano, insieme, davano ufficialmente al nostro Istituto e all’Istituto IMC
la notizia che Papa Francesco aveva autorizzato la beatificazione di Sr.
Leonella Sgorbati, MC per il sabato 26 maggio 2018 a Piacenza! A conclusione
della lettera ci invitavano a vivere questo tempo di preparazione alla
Beatificazione come un “tempo favorevole” per riscoprire la bellezza e la bontà
del nostro carisma e rilanciarci con entusiasmo sulle vie della missione, oggi!
La mattina di sabato 26
maggio, alle ore 6, molte di noi erano già in via Cialdini dove ci attendeva il
pullman, che dopo avere accolto la comunità di Casa Madre e altre sorelle,
venute da case vicine, partiva poco dopo le 6,30 alla volta di Piacenza! Quel
mattino l’atmosfera nel nostro pullman, come certamente quella negli altri sei
(che viaggiavano con la stessa destinazione) era diversa: eravamo contente di
iniziare un viaggio che ci permetteva di essere presenti ad una beatificazione,
cerimonia a cui molte di noi non avevano
mai avuto l’occasione di essere presenti, ma che questa volta aveva elementi
più personali e profondi legami di amicizia e fraternità dal momento che tante
di noi avevano lavorato insieme a Sr. Leonella, quelle della sua comunità
l’avevano assistita nei suoi ultimi momenti e raccolto le sue ultime parole,
molte di noi l’avevano anche solo incontrata, o ne avevano sentito parlare! Ma,
ovviamente, la sentivamo tutte “nostra”!
Durante il viaggio, dopo un
tempo per condividere qualche parola con la nostra compagna di viaggio e per
ammirare il paesaggio che scorreva sotto i nostri occhi, Sr. Margarita ci dà il benvenuto e ci
guida nella preghiera dell’Angelus ricordando anche Sr. Irene. Più tardi ci
raccogliamo di nuovo in preghiera recitando il S. Rosario, lasciando quindi
spazio per momenti si silenzio, che forse ci riportavano a quanto accaduto quel
17 settembre del 2006, vissuto allora con tanto dolore per la scomparsa di Sr.
Leonella, ma che ci permetteva di gioire e rendere grazie a Dio per vederla
oggi riconosciuta “beata”!
Una fermata a metà viaggio o
poco dopo ci dà la possibilità di sgranchirci le gambe e di incontrare e
salutare altre sorelle e pellegrini degli altri pullman anche lì come noi per
una sosta. Ripreso il viaggio, arriviamo a Piacenza verso le 10.
Una volta entrate in Piacenza,
siamo curiose di vedere dove siamo: nel centro città le strade strette ci
obbligano a raggiungere la Cattedrale a piedi per conto nostro. La Cattedrale,
un’antica costruzione in stile romanico, è dedicata a Santa Maria Assunta e a
Santa Giustina; al nostro avvicinarci,
si presenta alta e maestosa e pare guardarci, come preparata a darci anche lei
il benvenuto e pare pure lei contenta per la prossima cerimonia di
beatificazione che la sua lunga storia dal XII secolo non le aveva mai dato
prima la gioia di ospitare!
Il sole già alto e accecante da cui
arriviamo non ci permette subito di cogliere con uno sguardo l’ampio interno
del Duomo che si sta riempiendo di fedeli, molti già seduti, altri ancora in
giro con in mano il loro biglietto d’entrata: blu, bianco o verde, per trovare
un posto a sedere, cosa complicata, perché tutti vogliono avere i posti
migliori, noi comprese! Ovviamente, un brusio irrequieto si sprigiona da ogni
dove perché trovando amici, sorelle da tempo non incontrate e dandoci a
vicenda notizie spicciole per non
perdere troppo tempo, ma, sovente con un tono di voce piuttosto sostenuto, poco
ci accorgiamo che anche l’organo e il coro stanno dando gli ultimi ritocchi al
loro programma, mentre le macchine per la ripresa della funzione vengono messe
nella posizione migliore per poter cogliere i momenti salienti della
celebrazione! Ma è solo quando, abituate ormai alla diminuita intensità della
luce che possiamo ammirare in parte la bellezza della costruzione, in parte gli
affreschi che la decorano e notare il grande quadro, coperto da tessuto rosso,
che troneggia appeso ad uno dei pilastri, in attesa di essere reso visibile!
Il canto di inizio della cerimonia vede
sfilare una lunga processione di accoliti, sacerdoti della Diocesi, missionari,
alcuni Padri IMC, sette Vescovi, seguiti da S. E. Reverendissima il Cardinal
Angelo Amato, S.D.B. Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, e
Rappresentante Papa Francesco, che, raggiunto l’altare maggiore, si rivolge ai
fedeli e li invita ad un brevissimo Atto Penitenziale, concluso con il canto
del Kyrie, eleison. .
La richiesta della beatificazione di Sr.
Leonella fatta dal Vescovo di Piacenza-Bobbio Mons. Gianni Ambrosio anche a
nome di Mons. Giorgio Bertin, Vescovo di Djibouti, e Amministratore Apostolico
di Mogadiscio viene rivolta al Rappresentante del Santo Padre, S.E. Card.
Amato. ed è seguita dalla lettura di un breve profilo della nuova beata da
parte di Sr. Renata Conti, Postulatrice. A questo punto il Card. Amato dà
lettura alla Lettera Apostolica (in latino ) con la quale Papa Francesco scrive
“nel libro dei beati la Venerabile Leonella Sgorbati”!. Mentre viene svelato il
quadro della nuova Beata, il coro e l’assemblea, accompagnati dall’organo, cantano un “Amen” di ringraziamento che
insieme al caloroso applauso dei fedeli sembra esprimere quei sentimenti di gioia
e profonda gratitudine che nessuna parola,
in quel momento, avrebbe potuto farsi sentire!
Alla processione e venerazione delle
reliquie della nuova beata portate all’altare da M. Simona, e da Sr. Marzia
segue il ringraziamento al Santo Padre letto dal Vescovo di Piacenza-Bobbio con
accanto la Postulatrice della causa. Il Rappresentante del Santo Padre consegna
quindi copie della Lettera Apostolica a Mons. Giorgio Bertin, al Vescovo di
Piacenza, al Cardinale di Nairobi, all’Arcivescovo di Milano,il Vescovo
titolare di Abula, a M. Simona, a Sr. Joan Agnes, Superiora del Kenya e alla
Postulatrice Sr. Renata.
Il canto del Gloria che viene introdotto dal Card.
Amato e cantato da tutta l’assemblea si conclude con una preghiera riconoscente
a Dio per aver reso Sr. Leonella una fedele e gioiosa discepola del Vangelo, e
testimone tra i popoli della consolazione promessa a chi crede in Lui! Queste
parole sembrano così suggellare il Rito della Beatificazione
La Liturgia della Parola introdotta da
Isaia, lieto di portare l’annuncio ai poveri (prima lettura), da San Paolo che
afferma come Gesù, sia il modello e origine di ogni martirio (seconda lettura), si conclude con S.
Giovanni. ”…se il chicco di grano non muore, rimane solo,,,”
Il Card. Amato, nell’omelia, esordisce
dicendo che l’uccisione degli innocenti è opera dello spirito del male, la loro
morte svela il veleno che si nasconde! Il martire non è un fanatico, ma un vero
difensore della fede, e la missione della Chiesa è proprio quella di difendere
la fede!
Sr. Leonella ha bagnato con il
suo sangue la terra somala dove si era adoperata per alleviarne le sofferenze e
dove la presenza della Chiesa Cattolica è stata completamente sradicata. Sr.
Leonella aveva già anni prima espresso il desiderio che le parole del canto:
“Signore, con cuore semplice e gioioso ho dato tutto” si potessero veramente
avverare nella sua vita! Le sue ultime parole di perdono ricordano la stessa
preghiera di Gesù morente e muore anche lei non chiedendo vendetta ma donando
il perdono. Il martirio è una testimonianza radicale del messaggio evangelico e
chi l’ha conosciuta assicura che il martirio di Sr. Leonella non è stato un
evento improvvisato ma la continuazione e la conclusione di tutta una vita di
fede. Il Beato Allamano diceva: “Nell’Istituto dovremmo avere il voto di morire
sulla breccia!”. Sr. Irene e Sr. Leonella hanno avuto passione per Cristo,
distaccate da tutto, ma pronte all’accoglienza dell’altro! Ci insegnano a
vivere la missione nella fedeltà e nella gioia!
La Professione di fede con il credo e la
preghiera dei fedeli ci preparano quindi alla Liturgia Eucaristica ed al Rito
di Comunione che viene accompagnato dal canto di un inno scritto per Sr.
Leonella intitolato “Una vita in dono”, che ben sottolinea alcuni dettagli
della sua spiritualità, e da “Il Signore è il mio pastore”
Questa solenne funzione termina con i
richiesti Riti di Conclusione:
Il Vescovo di Piacenza-Bobbio, ringrazia
il Card. Amato e tutti i presenti.
M. Simona ringrazia per questo giorno che
chiama di Ringraziamento, Festa che ci aiuta a fare memoria della nostra
vocazione cristiana che Sr. Leonella ha raccontato con la vita e con la fede.
Ringrazia la Consolata che ci accompagna nella missione, il Card. Amato che ha
presieduto la solenne celebrazione, il Vescovo di Djibouti che ha personalmente
conosciuto e seguito Sr. Leonella, il Vescovo di Piacenza per l’accoglienza nella sua Diocesi,
l’Arcivescovo di Milano, il Cardinale di Nairobi, il Vescovo di Nyeri, il
Vescovo di Nkobu, tutti gli intervenuti, i Superiori IMC, ringrazia anche Sr.
Renata, Postulatrice della causa che ha saputo seguire con dedizione, impegno e
costanza.
Sr. Renata ringrazia il Card. Amato che ha
accompagnato l’ìter del processo, la Diocesi di Piacenza per la disponibilità
offerta, il Centro Missionario, il Coro, il Centro Pastorale, la Polizia, il
Parroco di Rezzanello, il Parroco di Nepi.
Infine, Mons. Bertin ci ricorda che Papa
Benedetto XVI invitava a fare memoria dei martiri, perché i Santi danno
orientamento alla nostra vita. Ringrazia Papa Francesco per aver accolto la
richiesta della beatificazione di Sr. Leonella ed invita a pregare per la pace
e la riconciliazione del popolo somalo e di tutti i paesi.
…..
Siamo poi tutti invitati ad un momento di
convivialità organizzato sia nel Seminario Vescovile che nella Casa Madre dei
P. Scalabriniani dove abbiamo l’occasione di salutare molti degli intervenuti e
d’intrattenerci con sorelle, amici, pellegrini, incontrare alcuni parenti di
Sr. Leonella, e salutare i Vescovi presenti alla beatificazione.
Il nostro viaggio di ritorno ci dà
l’occasione di condividere tra di noi le impressioni della giornata e,
ripensando a Sr. Leonella, nel nostro cuore forse risentiamo l’invito di M.
Simona a vivere questo tempo favorevole per riscoprire le ricchezze del nostro
carisma e “rilanciarci con entusiasmo sulle vie della missione oggi!”!
Sr. Celestia Quaranta