La Serva di Dio credeva alla possibilità del dialogo tra tutti e in particolare tra persone religiose.
Noi viviamo nell’epoca del
dialogo. Un dialogo tra cristiani che chiamiamo Ecumenismo; il suo scopo è di
rimuovere lo scandalo della divisione e
del settarismo dalla vita dei seguaci di Cristo. In altro dialogo è quello con
i non cristiani. Costoro rappresentano i milioni di persone che ancora non credono in Gesù Cristo, il Figlio
di dio, nostro Signore e Salvatore. Essi appartengono a svariate religioni che
riconoscono Dio e lo adorano in forme diverse. Possiamo trovare questi fratelli
in numerosi gruppi etnici nell’Almerica, nell’Africa ecc. Vi è una terza forma
di dialogo con gli Ebrei e i mussulmani i quali credono fondamentalmente nello
stesso unico Dio in cui noi cristiani crediamo ma non riconoscono le 3 Persone
in un’unica divinità la SS. Trinità. […]
Dobbiamo renderci capaci di ascoltarci l’un l’altro per poterci
capire. Deve esserci Dialogo tra noi, un dialogo che rappresenti, come dice il
papa, “un metodo promosso non da una tattica astuta e ingegnosa ma da un più
coerente e cosciente tentativo di vivere in CONFORMITA’ allo spirito del
Vangelo – a una più genuina imitazione dell’azione di Dio nella storia”, e allo
stesso tempo promosso dalla maturità dell’uomo sia religioso che non religioso
che ha imparato dall’educazione civile, a pensare e a parlare,
a trattare con la dignità del dialogo.
Nessun commento:
Posta un commento